Questo quaderno si occupa di linguaggio inclusivo, ma non è un manuale e non ha la pretesa di dire a nessuno “come si fa”. Traggo spunto dalla mia esperienza di vent’anni di lavoro sulla scrittura semplice, cioè efficace, e la incrocio con l’esigenza di prendermi cura delle persone, anche di quelle rimaste fuori dai radar ufficiali troppo a lungo.
Quando ho cominciato a informarmi sul linguaggio che rispetta il genere delle persone, ho capito che si trattava di fare un passo in più rispetto al mio percorso professionale e di aggiungere un altro mattoncino.
Il quaderno è per chiunque, ma scrivendolo ho pensato soprattutto alle organizzazioni con le quali lavoro, ho lavorato e lavorerò. A chi teme di non farcela a stare al passo, a chi si ritrova ad affrontare certe questioni senza formazione, a chi vorrebbe avere qualcuno vicino a cui accompagnarsi.
Nella prima parte contiene i miei punti di riferimento, nella seconda alcuni esempi del mio approccio ai testi: sereno, concreto, basato sui principi della leggibilità e della comprensibilità.
Perché un testo chiaro è già un ottimo terreno: concimato, arieggiato, pronto a ricevere le piantine del linguaggio inclusivo.